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Pecchia: “Voglio vedere lo stesso atteggiamento di Ascoli”

L’allenatore del Parma: “Stiamo facendo bene, c’è solo da riproporre tutto per più tempo”

Il ritorno in campo contro il Frosinone sarà un bel termometro per il Parma e servirà a misurare il livello sia della squadra che delle ambizioni che sta coltivando. I primi mesi dicono che il Parma di Pecchia è una squadra che piace. “Il nostro compito – spiega il tecnico in conferenza stampa – è quello di ricreare quanto di buono abbiamo fatto in diverse partite. La squadra deve continuare a crescere e io non vedo altre strade. Vogliamo fare un calcio propositivo, farlo per 34/38/40 partite. A lungo termine fare prestazioni di basso livello non dà risultato. Noi vogliamo creare, con umiltà, un’idea di gioco: sul lungo termine e questo paga sempre. Quanto manca per vedere la squadra che voglio? Ho visto sempre una squadra che ha avuto voglia di fare. A Salerno, nella prima metà di partita con il Bari. Adesso c’è da riproporlo per più tempo. Nella stessa gara e per più partite“. 

L’obiettivo nel breve per guardare lontano. La filosofia di Pecchia è un po’ questa e in questi giorni di pausa per la sosta del campionato, il tecnico ha potuto lavorare portando avanti alcuni concetti del suo credo. “Ritrovo una squadra che ha concesso tanti giocatori alle varie Nazionali – dice l’allenatore – un vanto per tutto l’ambiente e il club. Sono rientrati tutti, qualcuno ha trovato minutaggio, qualche altro invece ha respirato un’aria diversa. Ansaldi e Bernabé sono lì, aspettano l’inserimento finale. Charpentier ha dato dei buoni segnali, ha lavorato con il gruppo. Non so se sarà pronto a dare una mano, ha qualcosa e ha lavorato bene. E’ stata una settimana molto indicativa per tutti, soprattutto per lui. Sicuramente sarà vicino a me in panchina e poi vedremo“.

C’è da pensare al Frosinone che ha avuto una “partenza importante. Il nostro atteggiamento però deve essere sempre lo stesso, cioè quello mostrato sabato scorso ad Ascoli: è fondamentale. Per vincere una buona base te la dà l’atteggiamento. Io ho dei giocatori che hanno un tipo di storia, Buffon, Inglese, Vazquez e tutti i giovani. Ho giocatori con una storia di categoria superiore, ma da lì poi dobbiamo costruire. Grosso è un allenatore che lavora lì da un po’, ha una squadra già rodata partita veramente forte. Noi pensiamo alla nostra partita, a dare continuità alla prestazione di Ascoli.

Bernabé? E’ una risorsa in più e devo metterlo nelle migliori condizioni per potersi esprimere. Prima deve avere la giusta condizione, poi penseremo a come metterli in campo. Ve lo farò sapere. Per me il problema è quando un giocatore non è in rosa, preferisco avere il problema di averli tutti a disposizione. Ora deve trovare la migliore condizione. Sta tornando con noi, ma è da un po’ che è fuori e che non ha continuità. Serve ancora del tempo“.

 

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