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Problema difesa: Parma fragile sui cross

Su 22 gol subiti dal ritorno di D’Aversa, 11 vengono da traversoni

Comincia una settimana decisiva per il Parma, al termine della quale il futuro prossimo sarà un po’ più chiaro. La partita di sabato contro il Benevento al Vigorito, dopo la sosta per le Nazionali, probabilmente delineerà il finale di campionato, declinando in che modo il club di Krause dovrà lavorare da qui alla fine del torneo. Probabilmente una mancata vittoria comprometterebbe ulteriormente la corsa verso i sogni di D’Aversa e i suoi calciatori, chiamati a riscattare un ciclo di 28 partite fino a qui disputate, piene di ombre. Dall’altra parte, i tre punti rilancerebbero qualche speranza di salvezza, dando un’occhiata anche ai risultati delle altre, che di questi tempi fanno spesso il paio con i propri.

In attesa del ritorno dei nazionali (Brunetta, Kucka, Kurtic, Man, Mihaila e gli Under21 Sohm e Turk), a Collecchio è ripresa la marcia di avvicinamento allo scontro diretto, l’ennesimo di questo campionato, contro la squadra di Pippo Inzaghi, che viaggia sulle ali dell’entusiasmo per aver battuto a domicilio – e per questo l’impresa assume contorni ancora più grandi – la Juventus, entrando nel lotto delle 13 squadre capaci di riuscire nell’impresa. Contro i sanniti, il Parma avrà ancora una volta l’opportunità di rilanciarsi, mancano dieci partite alla fine del campionato, bisogna provarle tutte per evitare la retrocessione, un salto nel buio che assumerebbe i contorni di un autentico bagno di sangue, dal punto di vista economico. Per evitarlo, D’Aversa ha lavorato nella settimana appena passata sulla fase difensiva, che costituisce un po’ la pecca principale da quando è tornato l’allenatore dei miracoli.

Se qualche problema ha risolto in fase offensiva (13 gol in 12 partite, come Liverani con cui la squadra aveva segnato lo stesso numero di gol ma in 16 gare), la fase difensiva resta latente. 22 i gol subiti in 12 gare, dieci in meno rispetto a quelli incassati da Liverani in 16 (che sono 32). Quasi due a partite, un po’ troppi per chi dell’arte difensiva aveva fatto la sua fortuna. Molti di questi, undici, sono nati da azione da cross. In cinque occasioni (Bologna, Verona, due volte con l’Udinese e una con la Fiorentina) il Parma ha preso gol di testa dagli avversari. E su queste situazioni, sul posizionamento della linea difensiva e sulle marcature in occasione dei cambi di fronte degli avversari, D’Aversa ha battuto forte in questa settimana, avendo praticamente a disposizione tutta la difesa, e potendo contare su un giocatore come Pellè, utile quando si arretra il  baricentro, soprattutto sui palloni alti, quando gli avversari si buttano in mezzo. Bisogna rimettere le cose a posto, soprattutto a cominciare dalla cura dei particolari, pur sapendo che potrebbe essere già tardi. In fondo, come dice proprio D’Aversa che sui calci piazzati ci ha costruito la tesi a Coverciano: nel 70% dei casi decidono le partite, o scaturendo vantaggi o determinando pareggi.

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