L’ordinanza della regione Piemonte scade sabato 29 ma la Lega Serie A deve ancora pronunciarsi sulle partite con l’obbligo degli stadi vuoti
Il caos più totale. Così si può definire quanto sta accadendo in questi giorni in merito all’organizzazione della prossima giornata di campionato che dovrebbe giocarsi regolarmente. Non è più scontato che Juventus–Inter si giochi a porte chiuse ma regna ancora la massima incertezza nell’attesa che la Lega di serie A emani il comunicato sulle partite con l’obbligo degli stadi vuoti. Un ritardo dovuto all’eccezionalità del momento, in cui si aspettano chiarimenti sull’evoluzione dell’emergenza coronavirus e sull’allargamento o restringimento delle misure cautelative adottate nel Nord Italia.
INGHIPPO. Stando a quanto riferisce La Gazzetta dello Sport, l’ordinanza della regione Piemonte, che parlava di sospensione delle “manifestazioni aperte al pubblico”, scade sabato 29 febbraio alla vigilia del match scudetto che, quindi, a quel punto potrebbe aprire ai tifosi. L’ultima parola spetterà, in ogni caso, alla Prefettura di Torino (l’organo che aveva già decretato il rinvio di Torino–Parma) ma oggi ci sarà un vertice tra le autorità competenti per “confrontarsi sull’opportunità di sospendere o rimodulare le misure per il contenimento del coronavirus in Piemonte“.
BIGLIETTI IN VENDITA. A differenza di Parma–Spal, però, prosegue normalmente la prevendita, attraverso il sito della Juve, dei pochi biglietti rimasti per lo scontro di domenica sera all’Allianz Stadium che di sicuro non può essere posticipato al lunedì. A causa del successivo impegno infrasettimanale delle due squadre nelle semifinali di ritorno di Coppa Italia.
L’UDINESE CHIEDE IL RINVIO. Avvolto nel mistero il destino del Monday Night tra Sampdoria e Verona, più chiara la posizione dell’Udinese che, dalle parole del presidente esecutivo Franco Soldati, avrebbe chiesto in via informale il rinvio della partita di sabato con la Fiorentina. Da disputarsi, nella migliore delle ipotesi, a porte chiuse.
