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Gli eroi del 2018: la formazione dell’anno

Gli uomini chiave di un anno da ricordare per il Parma. Da Frattali a Gervinho, passando da capitan Lucarelli per arrivare a Bruno, Scavone e Calaiò

Frattali – Prima ancora di essere il secondo portiere in A dietro a Sepe, è stato l’ultimo baluardo di una fortezza inespugnabile, sulla quale il Parma ha poggiato le basi della promozione. Nel 2018 ha incassato 19 gol, confermando che quella del Parma è stata una delle miglior difese del campionato di Serie B. Un uomo spogliatoio e un portiere affidabile con un ruolo chiave per l’ingresso del Parma nella storia.

Iacoponi – Il soldato scelto di D’Aversa ha chiuso l’anno contro la Roma. Da Cremona a Parma, passando per una promozione storica e la fascia di capitano indossata a Firenze nel Boxing Day, nello stadio che lo ha visto prendersi la Serie B da terzino sinistro. 39 partite per Cemento armato, un giocatore chiave negli schemi del Parma che non fa a meno di lui.

Bruno Alves – L’altro capitano incarna per carisma e mentalità vincente lo spirito del nuovo Parma. Con la fascia al braccio, Bruno è stata una scoperta bellissima e in 18 partite (ha saltato solo la gara di Firenze), ha anche segnato due volte. Un gol da tre punti con il Sassuolo, uno splendido alla CR7 con il Chievo.

Lucarelli – Merita un discorso a parte. La vittoria di Spezia è il momento più gratificante per il capitano con la C maiuscola, l’uomo che ha trasmesso un incredibile senso d’appartenenza ai compagni e che ha fatto da garante per una città. Che ha raggiunto il traguardo storico di riportare il Parma in Serie A. Rimarrà nella storia di questa società continuando a essere punto di riferimento per migliaia di tifosi. Non solo del Parma.

GaglioloUn osso duro che sta trovando spazio anche in Serie A. Ha cominciato da centrale, ha finito il 2018 da terzino sinistro e quel gol al Bari che ha alimentato le speranze di promozione diretta ha suggellato un anno straordinario. Anche per lui.

Scavone – E’ andato a Lecce nel mercato estivo, adesso si sta togliendo delle soddisfazioni anche nel Salento. A Parma ha dato tanto, tutto quello che aveva e i tifosi gli hanno sempre dimostrato riconoscenza perché ci ha messo la faccia sempre e si è spremuto con grande generosità. L’ultima gara da vice capitano nella notte di Spezia.

Scozzarella – Play di qualità, si è guadagnato la riconferma anche in Serie A, dove sta giocando con continuità. Prima, in Serie B, ha alternato un po’ di luci a qualche ombra, ma c’è sempre stato. D’Aversa dimostra di avere bisogno di lui.

Barillà – Forse più di tutti è il simbolo della trasformazione di un Parma che lo aveva messo alla porta dodici mesi fa offrendolo alla Cremonese, al Brescia e a qualche altra squadra. Lui si è imposto, ha rifiutato qualsiasi proposta e si è impegnato nel dimostrare che in questo gruppo ci può stare. Tanto che D’Aversa non è mai riuscito a fare a meno del suo temperamento. Gol al debutto con l’Udinese, nel giorno in cui il Parma è tornato in Serie A. Ha disfatto la valigia riuscendo a ritagliarsi il ruolo di trascinatore.

Calaiò – Un 2018 a due facce. Con 8 gol, tre al Palermo, uno al Foggia, l’arciere è stato l’uomo della promozione in un anno cominciato con la possibilità di trasferirsi altrove. A vedere com’è finita, meglio che sia rimasto. Sei mesi fantastici, i primi. Gli altri passati a contare i giorni per una squalifica che non ha impedito ai tifosi del Parma di ricordarlo come colui che ha riscritto, insieme ai compagni, le pagine di una storia leggendaria.

IngleseIndubbiamente il centravanti della nostra squadra ideale è Sir Bob da Lucera. Attaccante che abbina quantità a qualità, cinque gol, uno al debutto e tanto lavoro per il ragazzo che è in prestito dal Napoli e che il direttore sportivo Daniele Faggiano è riuscito a strappare alla concorrenza agguerrita. Un punto di riferimento.

Gervinho – Assieme a Inglese e Bruno si è rivelato essere l’uomo in più di una squadra costruita per sfruttare le sue proverbiali corse. Cinque gol, uno alla Juventus nella partita che i tifosi del Parma aspettavano da quattro stagioni. Poi la sgroppata con il Cagliari e il graffio all’Empoli, il gol al Sassuolo e quello al Torino. Tanta roba in sei mesi minati da qualche noia muscolare di troppo. Ma Gervinho è questo. Prendere o lasciare, noi lo abbiamo preso.

Panchina

Sepe – Parate che valgono punti d’oro. Empoli su tutti. Portiere cresciuto a vista d’occhio.

Gazzola – Arrivato dal Sassuolo, ha scelto di scendere di categoria e di abbracciare la causa Parma. Ritrovando la Serie A e conquistandola sul campo.

Di Cesare – Metà anno lo ha trascorso a randellare gli avversari formando con Lucarelli una delle coppie centrali più affidabili della B.

MunariWolverine è uno dei giocatori simbolo delle storiche promozioni. Ci ha rimesso il crociato, è finito fuori lista, ma è un punto di riferimento per compagni, allenatore e tifosi.

Dezi – L’acquisto più costoso (oltre a Da Cruz) si è rimesso in sesto nel 2018. Anno pieno di luci e ombre, ma in formazione ci può stare.

Ceravolo – Il gol nella notte di La Spezia gli garantisce un posto speciale nella storia del Parma. E nel nostro undici.

Siligardi – Decisivo in più di una circostanza, col Foggia cambia la sua stagione e quella del Parma. Da qui la faticosa conferma in A.

All. D’Aversa – 64 punti in 41 partite, una promozione storica (la seconda) e tanto fieno in cascina al primo anno di Serie A per un inverno lungo e freddo. Mister promozione ha sconfitto pure lo scetticismo.

 

 

 

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