Il nuovo CT dell’Under 20 a La Gazzetta di Parma: “Il più forte? Morfeo. Ho giocato con tanti grandi, ma Domenico è sul podio. Intuizioni geniali”
Bernardo Corradi ha ancora Parma nel cuore. Lo ha detto in un’intervista a La Gazzetta di Parma. “Tornai per amore di una città in cui mi ero trovato benissimo – ha detto -. Amavo andare in bicicletta, parlare con la gente, andare la sera al ristorante. Papà ha lavorato tre anni a Parma. Arrivai con grande spirito di sacrificio: volevo aiutare una società che navigava a vista. Ma nonostante tutto lo spogliatoio era molto unito”.
Era il Parma di Mario Beretta: “C’era ancora l’eco della Serie A con le sette sorelle – spiega Corradi – Era un Parma con grande qualità, infatti terminammo il campionato al settimo posto togliendoci alcune soddisfazioni di prestigio. Avevo alle spalle tre giocatori come Machionni, Bresciano e Morfeo. Era tutto più semplice così. Poi a centrocampo c’erano Grella, che dava sostanza, e Simplicio, autore di una grande stagione anche a livello realizzativo. Mofeo? Ho giocato con tanti grandi calciatori, ma Domenico entra di diritto tra i cinque migliori. Forse è addirittura sul podio. Vedeva spazi dove fare passare il pallone che pochi atleti riuscivano anche solo a immaginare. Il 90% delle occasioni in cui sembrava avesse sbagliato un passaggio, era colpa dell’attaccante che non aveva capito una sua geniale intuizione“.