La differente valutazione tra andata e ritorno sui contatti Mihaila-Luvumbo e Dossena-Sohm pesa tantissimo nell’esito del doppio confronto
Premessa necessaria: niente alibi sull’eliminazione del Parma, che paga anche e soprattutto sue mancanze, ma nell’esito del doppio confronto con il Cagliari pesano tantissimo le decisioni arbitrali di Colombo e Orsato. Tralasciando la pessima gestione di cartellini e falli dell’acerbo arbitro di Como (la speranza è di non rivederlo più da queste parti per un arco indefinito di tempo), il focus si concentra sul differente metro di valutazione dei contatti in area Mihaila–Luvumbo all’andata e Dossena–Sohm al ritorno. Come spiega la Gazzetta di Parma, in nessuno dei due casi il direttore di gara è stato richiamato al Var (eccesso di sudditanza verso l’internazionale Orsato?) ma i dubbi restano e la sensazione di aver utilizzato due pesi e due misure è rafforzata dalle immagini fin troppo chiare ed eloquenti. Per di più la disponibilità del pallone era, in tutte e due le circostanze, del giocatore in maglia crociata e, se Mihaila pecca di ingenuità (Luvumbo allarga la gamba sinistra e cerca il contatto), Dossena fa altrettanto provando a intervenire e trovando solo la gamba di Sohm, abile come Luvumbo a prendere posizione e forse colpevole (ma il tocco sulla caviglia destra e la maglia strattonata sono evidenti) di aver accentuato leggermente la caduta.
FALSO MITO. E, per sfatare un falso mito, non esiste nessun fuorigioco nell’azione incriminata del centrocampista svizzero che viene interrotta solo successivamente per il fallo, quello sì ravvisato, di Benedyczak in attacco. Due episodi che, inevitabilmente, hanno influenzato l’andamento della semifinale “macchiata” da due arbitraggi sicuramente non benevoli nei confronti del Parma.
