
L’ultimo giorno di trattative si chiude con la sola cessione di Romagnoli in difesa e nessun nuovo acquisto nonostante le lacune della rosa
L’ultimo giorno di mercato non ha portato nuovi acquisti per il Parma che anzi si è indebolito con la cessione al Lecce di Romagnoli, indicato alla vigilia della stagione come il leader difensivo della squadra. La sensazione è che ora il gruppo sia più debole rispetto a prima (via Tutino, Oosterwolde e appunto Romagnoli, è arrivato il solo Zanimacchia) e la dirigenza non abbia fatto nulla per colmare le lacune della rosa, non a caso, attualmente al decimo posto in classifica e fuori dalla zona play-off. Niente terzino sinistro (massima fiducia in Valenti ma ora la coperta è corta anche al centro), niente centrocampista d’inserimento, nonostante il tentativo in extremis per Valoti (forse conveniva muoversi in anticipo) e, soprattutto, niente attaccante che, alla luce dei numeri e dei problemi fisici di Inglese e dell’oggetto misterioso Charpentier, sarebbe servito come il pane. Kowalski e Brekalo, rispettivamente classe 2005 e 2006, rientrano sempre nella schiera dei giovani di prospettiva in quella che è, fin dagli albori della sua gestione, la politica societaria intrapresa dal presidente Krause. Che, dato inconfutabile (Zanimacchia a parte, che però non può essere la panacea di tutti i mali), poco o nulla ha fatto, assieme ai propri collaboratori, per evitare il rischio del terzo fallimento sportivo della prima squadra maschile in altrettante stagioni.
