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Buffon, campione senza età: 26 anni dopo è ancora il migliore in campo

L’unica nota positiva del Parma è il rendimento del suo portiere che avrebbe voluto festeggiare in modo diverso l’anniversario dell’esordio in A

Stesso campo, maglia celebrativa molto simile e rendimento uguale a quel giorno: Gianluigi Buffon è ancora una volta il migliore in campo 26 anni dopo il suo esordio in serie A. Dal 19 novembre ’95 in ParmaMilan (0-0) all’1-1 col Cosenza del 21 novembre 2021, il tempo sembra essersi fermato per un campione senza età che il 28 gennaio spegnerà 44 candeline ma resta uno dei più forti portieri del mondo. Di sicuro si aspettava un impatto diverso nel suo ritorno in Emilia, scendendo tra i cadetti, perlomeno a livello di squadra e la delusione di Superman è palpabile fin dall’uscita sui social subito dopo l’ultima partita. “Per celebrare l’anniversario dell’esordio e onorare questa splendida maglia, speravo in un risultato migliore, per me e per la squadra. Prendiamo questo punto e pensiamo al prossimo impegno, perché abbiamo una storia, una maglia, una società ed una tifoseria da rispettare!“.

IL PIU’ IMPEGNATO. Un richiamo da leader che finora non ha ricevuto nessun appoggio dai compagni, salvati spesso e volentieri dai suoi interventi. Almeno 4-5 quelli decisivi di domenica, tutti sotto la curva Sud (la medesima del primo tempo col Milan, quando fermò Eranio e Baggio prima di ripetersi dal lato opposto su Simone e Weah), che fanno salire a 53 il numero di parate effettuate in tredici presenze. Il primo in assoluto in serie B (un dato che deve far riflettere) davanti a Gori del Como (48), prossimo avversario al Sinigaglia, e Nicolas del Pisa, terzo a quota 44. Gigi aveva raccolto ampi consensi, risultando tra i migliori se non il migliore dei suoi, anche con Benevento, Cremonese, Pisa, Reggina, Cittadella, Vicenza e nell’ultima disastrosa trasferta di Lecce quando aveva in qualche modo limitato il già pesantissimo passivo.

SPENSIERATEZZA. Il più presente dei crociati con 1102′ giocati non ha mai perso la sua semplicità, mostrata fin da quella domenica di metà novembre di 26 anni fa in cui non rientrò nemmeno nella foto di rito a centrocampo in quanto si diresse subito tra i pali, convinto di essere ancora nelle giovanili. “Sono entrato in campo e pensavo di giocare con la Primavera. Forse per quello che non ho fatto male male perchè ero tranquillo dentro“, raccontò in maniera spontanea e naturale nelle interviste post gara. La spensieratezza e la tranquillità che ora mancano ai giovani del Parma attuale, aggrappato all’unica certezza: oggi come allora Buffon, straordinario esempio di longevità e costanza. Anche a distanza di oltre un quarto di secolo.

 

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