In estate il Parma avrebbe potuto prendere i due attaccanti che si sono “vendicati” sul campo e ora occupano il primo e il terzo posto tra i marcatori
Cinque gol in una partita e mezzo. Così Massimo Coda si è “vendicato” sportivamente del Parma, che in estate poteva prenderlo ma alla fine preferì puntare su altri profili. Eppure, come vi avevamo già svelato dopo la doppietta di Ferragosto in Coppa Italia, il capocannoniere della passata stagione, che al Lecce ha il contratto in scadenza nel 2022, sarebbe tornato di corsa in maglia crociata però capì ben presto che, nonostante l’apprezzamento della dirigenza, non c’era spazio per lui nel nuovo corso incentrato sui giovani e sulla linea verde. Un centravanti di categoria, esperto e navigato, che, alla luce dei fatti, avrebbe fatto comodo come dimostrano le otto reti segnate nelle prime dodici giornate, di cui tre a Buffon in appena 28′ in un primo tempo da sogno (solo per i giallorossi).
RIMPIANTI. Rimpianti che si sommano a quelli del mancato arrivo di Lorenzo Lucca, che era partito fortissimo a Pisa tanto da realizzare il momentaneo vantaggio dei toscani al Tardini ma ora ha un po’ rallentato il ritmo se è vero che non timbra il cartellino da oltre un mese (sesto e ultimo sigillo il 2 ottobre contro la Reggina) e domenica è stato espulso a Cittadella. Sarebbero bastati due milioni (ora, al netto del leggero calo, ne vale almeno dieci) da versare subito nelle casse del Palermo ma il Parma decise di virare su Benek, che peraltro stava facendo benissimo prima del tracollo generale di Lecce. Valutazioni forse sbagliate col senno del poi e, per uno strano scherzo del destino, pagate con gli interessi sul campo: sei gol in totale al Parma, tra i cinque di Coda in campionato e Coppa Italia e quello di Lucca, per i due attaccanti che occupano il primo e il terzo posto nella classifica dei marcatori. Ben al di sopra del bottino delle tre punte dei crociati, Benedyczak (tre centri), Tutino (due) e Inglese (uno), che assieme eguagliano Lucca ma restano distanti da Coda.