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Diciotto partite senza vittoria, Parma: se ci sei batti un colpo

Con D’Aversa in panchina zero vittorie in dieci partite, cinque rimonte da situazione di vantaggio. Si fa dura risalire la china

Sono diciotto le partite senza vittoria per il Parma, con domenica si arriverà a festeggiare i 104 giorni senza i tre punti. Sono 161 invece i giorni trascorsi senza vittoria in casa. Era il 4 ottobre, la fuga di Karamoh premiava l’inserimento di Kurtic, e illudeva nello stesso tempo i tifosi che potesse essere l’anno di Yann. Da quattro mesi non si vince una partita in casa, a forza di pareggi (dieci in tutto) il Parma sta facendo passi indietro con la sensazione di impotenza che aumenta di gara in gara. E’ come se avesse davanti un destino segnato, impossibile da cambiare. E’ un lungo cammino verso uno stillicidio, l’esaltazione dell’agonia in un incantesimo che neppure Roberto D’Aversa è riuscito a rompere. Tutt’altro. A sessanta giorni dal suo ritorno, il tecnico abruzzese non ha ancora vinto una partita. In dieci gare, ha raccolto la miseria di quattro punti, con un dato preoccupante: ha subito cinque rimonte da situazioni di vantaggio, ventuno reti e ben cinque da colpo di testa, sugli sviluppi di un calcio da fermo.

Quello che una volta era il suo punto di forza, è diventata la sua croce, difficile da sostenere. Quella che si è consumata a Firenze è l’ottava rimonta in campionato, la quarta andata in scena allo scadere. La partita del Franchi serve per aumentare la dose dei rimpianti, ma anche per aggiornare uno score tristissimo: il gol di Martinez Quarta è il dodicesimo subito di testa. Macigni che scatenano un’eco funesta, che risuona sorda e sa di amarezza. A un passo ormai dal baratro, non resta che aggrapparsi alla matematica, l’unica che prova a regalare al Parma un briciolo di speranza.

I numeri dicono altro invece: le sole due vittorie in campionato (raccolte tra l’altro da Liverani), certificano le difficoltà di una squadra a oggi condannata a retrocedere. A questi numeri vanno aggiunti quelli da brivido che fanno di Cornelius e compagni il peggiore attacco della categoria: solo 23 i gol fatti, 11 con D’Aversa alla guida. Sul podio dei bocciati, c’è anche la retroguardia: quella del Parma è la seconda peggior difesa dopo il Crotone. Numeri da brividi. Ai quali bisogna aggiungere quelli che il Genoa, l’unica squadra sotto al Parma in classifica prima dell’arrivo di D’Aversa, ha recuperato nei confronti dei crociati. In dieci gare, Ballardini e compagni hanno collezionato 16 punti, arrivando a 27 in classifica e portandosi dal penultimo posto dopo il 6 gennaio (ultima partita di Liverani in panchina), al 13esimo. Il Torino, a pari merito con il Parma dieci partite fa, ne ha oggi 20 (con due partite in meno), il Cagliari 22, lo Spezia, il Benevento e la Fiorentina 26. Il Parma è fermo a 16, questo vuol dire che le dirette concorrenti hanno recuperato la bellezza di 8 punti alla squadra di D’Aversa.

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