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Scozza accende la luce: regia e sostanza per Bob

Fermo dal 26 di gennaio, dalla gara vinta con l’Udinese, ha saltato quattro partite, in cui il Parma ha collezionato 4 punti a fronte di una sola vittoria e un pareggio

Il cervello del Parma ha poco tempo per riattivarsi. Mentre Roberto D’Aversa mette benzina nel motore della sua macchina, attesa da un viaggio senza praticamente nessuna sosta, il computer di bordo cerca di rimettersi a passo con i nuovi programmi installati nel software crociato. Che ancora oggi porta il nome di Matteo Scozzarella, pensiero e azione. E verticalizzazione, tanto per intenderci. Lo scudiero di Bob – a 32 anni compiuti – si riscopre pedina fondamentale per gli schemi del tecnico che più di tutti lo ha valorizzato, regalandogli un posto in prima fila nel litorale della Serie A, in precedenza solo assaporata dal regista del Parma che ormai può considerarsi un veterano di uno spogliatoio che ha ancora voglia di stupire, come Scozza, d’altra parte: partito dalla Lega Pro, è arrivato a indossare la fascia di capitano del Parma in Coppa Italia, nella partita conto la Roma. Nel giorno del suo 32esimo compleanno morde il freno augurandosi che la lesione al retto femorale destro sia un vecchio ricordo. E che il regalo in prospettiva, da scartare assieme al gruppo, sia quello di raggiungere la salvezza il prima possibile, accompagnato dalla speranza di non doversi più fermare e di continuare a correre per lui e per il Parma.

Fermo dal 26 di gennaio, dalla gara vinta con l’Udinese, Scozzarella ha saltato quattro partite, in cui il Parma ha collezionato 4 punti a fronte di una sola vittoria e un pareggio. Le altre due sono sconfitte tra le polemiche, firmate Lazio e Spal, gara alla quale ha assistito dalla tribuna in mezzo all’incredulità dei circa trecento che popolavano il Tardini. Tra giocatori e addetti ai lavori. Adesso che pare si sia trovata una quadra, D’Aversa punta su forte sul suo regista che è qui da anni, tre per la precisione, che con lui ha vinto due campionati (Lega Pro e Serie B) dopo una recita da protagonista, contribuendo in maniera efficace a mettere il timbro anche sulla salvezza, raggiunta matematicamente alla penultima giornata. “In estrema difficoltà ho dovuto inserire Scozzarella contro la Fiorentina per aumentare il peso offensivo – ha sempre detto D’Aversa per celebrare l’importanza del suo giocatore – “, segno della fiducia totale che il generale crociato ha nel suo soldato. Ed è stato proprio Scozzarella a marchiare quella gara, regalando al Parma la possibilità di giocare tra i grandi un altro anno. Sa quello che vuole D’Aversa, sa come gioca e cosa può chiedere a gara in corso. In attesa di lucidare la carrozzeria, D’Aversa mette benzina nel motore del Parma provando anche ad azionare il cervello della squadra. Impegnata in un bel tour de force che fa meno paura, se c’è anche Matteo Scozzarella. La forza del pensiero e l’efficacia dell’azione.

 

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