L’esperto di diritto sportivo prova a far luce sullo scontro tra club e tesserati. “Contratti diversi e bonus, bisogna trovare intese individuali”
L’avvocato Luciano Ruggiero Malagnini, esperto di diritto sportivo, prova a chiarire sulle colonne del Corriere dello Sport la querelle tra i club di serie A e i propri giocatori, che, per voce del presidente Aic Tommasi, hanno respinto la proposta relativa al taglio degli stipendi. “Non si tratta di un accordo raggiunto in sede sindacale, non c’è stata una contrattazione e nulla può essere imposto ai calciatori. La Lega si è data un indirizzo ma non può imporre nulla“.
INTESE INDIVIDUALI. “E’ evidente che all’interno di ogni società ci sono 25-30 professionisti che non guadagnano lo stesso stipendio. I contratti sono tutti diversi, sia per livello di emolumenti, sia per il modo in cui sono strutturati: ormai tutti prevedono bonus che premiano la qualità della prestazione. Chiaro che le trattative dovranno essere individuali: ognuno sa come è calibrato il suo contratto e a cosa può rinunciare“.
VOLONTA’. “I giocatori sono pronti sia a ripartire che a fare la propria parte. Ma le società, per proporre il taglio dello stipendio, dovrebbero dimostrare quello che realmente andranno a perdere a fronte dell’emergenza coronavirus“.