Il legale chiarisce che l’ex patron del Parma ha definito in via transattiva le pretese risarcitorie del fallimento ma resta aperto il filone penale
Attraverso una nota inviata alla Gazzetta di Parma, l’avvocato parmigiano Mario Bonati, che sta difendendo l’ex patron crociato Tommaso Ghirardi nel processo sul crac Parma Fc, ha messo in luce che “il mio assistito ha definito, in via transattiva, le pretese risarcitorie del Fallimento Parma Calcio, mediante la corresponsione di un’importante somma di denaro. All’intesa transattiva raggiunta con la procedura fallimentare è già stata regolare esecuzione. Conseguentemente nulla è più dovuto da Tommaso Ghirardi al Fallimento del Parma Calcio“.
LUCARELLI SI OPPONE. A nulla sarebbe valsa la ferma opposizione di Alessandro Lucarelli, presidente del Comitato Creditori, che, pur contrario alla proposta di transazione di Ghirardi, si è ritrovato in minoranza e non ha potuto impedire il raggiungimento dell’accordo.
LA CIFRA. Dopo un primo tentativo non soddisfacente è servito un rilancio che, stando alle indiscrezioni, si aggirerebbe attorno alla cifra di circa 1,8 milioni, a cui hanno contributo “sia pur in parti più ridotte rispetto a quella dell’ex presidente, la sorella Susanna e l’ex ad di Leonessa, Giovanni Schinelli“.
CAUSA PENALE. Resta ancora aperto il filone penale per la bancarotta ma, a causa dell’emergenza coronavirus, l’udienza prevista a giugno potrebbe slittare di qualche mese. Quasi sicuramente Ghirardi, così come l’ex ad Leonardi, chiederà di ricorrere al patteggiamento.