I rossoneri giocano meglio ma passano solo a due minuti dalla fine grazie al gol rocambolesco di Hernandez che sfrutta un rimpallo
Brucia perdere per un gollonzo nato da un rimpallo all’88’, specialmente una settimana dopo il pari beffa di Bologna, ma il punto sarebbe andato stretto al Milan. Comincia così l’analisi della Gazzetta di Parma che rende i giusti meriti ai rossoneri, superiori sul piano del gioco e delle occasioni ma imprecisi sottoporta. Quest’anno forse solo a tratti con la Lazio il Parma aveva subìto tanto un’avversaria.
OSPITI PIU’ VIVI. Il Milan parte meglio e nei primi minuti crea già due buone opportunità non concretizzate da Calhanoglu e Romagnoli. Il Parma fatica a uscire dal pressing avversario e si fa vivo per la prima volta solo alla mezz’ora quando Hernani, smarcato da Kulusevski, elude Donnarumma ma trova Romagnoli pronto a respingere a centro area. Sul capovolgimento di fronte Calhanoglu impegna in diagonale Sepe che già poco prima si era disteso sul missile di Kessie. Gli ospiti fanno girare la palla con maggior velocità e pulizia tecnica, contro cui il centrocampo crociato un po’ troppo compassato non riesce ad opporsi.
BEFFA ALLO SCADERE. Nemmeno gli ingressi di Grassi e Cornelius nella ripresa rianimano il Parma che continua a subìre le avanzate del Milan, ancora vicino al vantaggio con Calhanoglu e Suso. Lo 0-0 sembra scritto ma a due minuti dalla fine ecco il patatrac: Sepe ribatte un tiro di Bonaventura, Darmian calcia addosso a capitan Alves e il rimpallo favorisce il tap-in sotto misura di Theo Hernandez.
SMALTO. La squadra di Pioli è stata superiore in termini di fisicità, reattività e dei duelli a terra e in area. Ora bisogna ripartire e ritrovare un po’ lo smalto perduto, confidando nel rientro a pieno regime di diversi giocatori acciaccati nelle ultime settimane.