L’ivoriano ha graffiato solamente una volta contro il Grifone: indossava la maglia del Lille in Europa League. D’Aversa si aspetta molto da lui
Sette partite, una sostituzione, un gol segnato, tre annullati (due contro il Sassuolo) e due assist, decisivi. Sono questi i numeri di Gervinho, giocatore che come tutto il Parma ha bisogno di rialzarsi dopo la brutta prestazione di Ferrara. Con la Spal, nonostante una partita sonnolenta della freccia nera, era riuscito a ritagliarsi uno spazio per graffiare, come al solito. Gol annullato, per fuori gioco.
I numeri fotografano il momento. Un momento in cui c’è bisogno di Gervinho, abituato a scomparire dalla partita ma a rientrare quando meno te l’aspetti: vedi la gara con il Torino, una partita decisa dalla sua sgroppata al tramonto, quando probabilmente la maggior parte dei suoi compagni pensava si finisse in parità. Sarebbe stata una ingiustizia, perché quella gara – l’ultima vittoria del Parma – aveva visto i crociati comandare il gioco per tutto il secondo tempo, a causa anche della superiorità numerica in seguito all’espulsione di Bremer.
Dopo l’incidente di percorso contro la Spal, D’Aversa ha lavorato molto sull’aspetto psicologico di una squadra che non può permettersi di staccare la spina. Non adesso. Un jolly è stato pescato dal mazzo, per l’altro c’è tempo ha detto il tecnico. Che però aspetta risposte dai suoi. E da Gervinho, uno che al Genoa non segna da dieci anni. In Europa League con la maglia del Lille. Sarebbe ora di rinfrescare i numeri.