“Non sono cattivo, ma non mi piace perdere. Mio padre è stato il primo allenatore che ho avuto. Se sbagliavo qualcosa mi faceva correre intorno al campo”
“Io cerco sempre di essere felice: è il punto di partenza per prendermi cura del mio corpo“. Bruno Alves ha cominciato così l’intervista rilasciata a Sportweek, il settimanale della Gazzetta dello Sport in cui ha parlato di sè stesso “seguo una dieta a intermittenza“, dell’amico Cristiano Ronaldo “l’ho svezzato io, lo conosco da tempo e negli allenamenti in Nazionale mi stava alla larga” e anche del Parma. “Sono cresciuto a Varzim, una cittadina di pescatori. Da piccolo giocavo a calcio con i miei amici e i loro padri, giocavano duro. La vita era dura, piena di sacrifici e rinunce. Non mi è mai piaciuto perdere ma non sono un cattivo. Non entro mai per fare male, ma i difensori di oggi non difendono. Vanno di moda quelli che curano la tecnica, escono palla al piede e impostano l’azione. Ma in un difensore deve esserci la voglia di difendere. Non bisogna far segnare l’attaccante e ci si riesce solamente se gli stai apiccicato. D’Aversa? E’ stato molto bravo a costruire un gruppo che ha carattere, determinazione. Se qualcosa va storto siamo bravi a non piangerci addosso, reagiamo subito“.