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Ciciretti, problema o soluzione?

Per il fantasista crociato è arrivata l’ora del riscatto: spesso in ombra, con gli infortuni di Gervinho e Siligardi il Parma ha bisogno di lui

PROBLEMA -Nei 115 minuti di Amato Ciciretti di questa seconda parentesi con la maglia del Parma sono racchiuse tutte le difficoltà di un ritorno che – al momento – non è mai decollato. Dopo quasi metà campionato, tra problemi fisici che ne hanno limitato le apparizioni e l’apporto, e scelte tecniche (un po’ conseguenza dell’aspetto di cui sopra), del buon Amato si sono visti solamente i tatuaggi. E qualche foto su Instagram.

TORMENTI – In campo l’ex talento del Benevento non si è fatto ancora notare, mantenendo lo standard della scorsa stagione, quando era arrivato in crociato per fare la differenza e puntellare una squadra già forte ma a cui mancava un pizzico di fantasia per raggiungere Palermo e Frosinone, mentre l’Empoli si allontanava a vista d’occhio. Pazienza, sei mesi fa è andata come è andata, Ciciretti ha fatto in tempo comunque a metterci lo zampino nella notte di La Spezia che ha regalato al Parma la Serie A. Acqua passata.

DIFFICOLTA’ -Quest’anno il suo cammino somiglia tanto a una via crucis, una strada irta e piena di ostacoli che non gli stanno sicuramente rendendo merito. Almeno non per quelle che sono – o che erano, a questo punto – le aspettative al momento del suo ritorno. Accolto con giubilo, un po’ perché è entrato nel cuore dei tifosi grazie alla zampata che ha affondato lo Spezia, un po’ perché si porta dietro quest’etichetta di giocatore talentuoso, il Ciciretti bis a Parma non sta funzionando.

MERCATO – Qualcuno vocifera di un possibile divorzio già in gennaio, strano perché il direttore sportivo del Parma Daniele Faggiano crede molto nel giocatore e non vuole privarsene prima del tempo. Va detto che dalla sua, Ciciretti può rimarcare il fatto di non giocare con continuità e che in poco tempo è complicato incidere sul risultato o sull’andamento di una partita. Una sola volta è partito titolare, nella disfatta di Napoli, poi solo subentri per un totale di quattro apparizioni. Ci ha messo parecchio del suo per non farsi notare dal tecnico. Sono più gli scampoli di partita sprecati che i palloni toccati nei minuti in cui è sceso in campo. Adesso Ciciretti deve decidere cosa fare da grande.

SOLUZIONE – Con l’uscita di scena (temporanea) di Gervinho e i problemi muscolari di Siligardi, tocca all’ex Benevento dimostrare di essere all’altezza della situazione a partire già da domenica contro il Chievo. D’Aversa gli chiederà di agire da trequartista, finto esterno con il compito di venire a prendere il pallone tra le linee e giocare in profondità per gli strappi di Inglese e Biabiany.  Di modo che da problema, Ciciretti possa trasformarsi nella soluzione.

 

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